XIII Settimana della Cultura
Le meraviglie nascoste nel territorio di Gallicano nel Lazio
(tratto dall'articolo di Rolando Profita pubblicato su Lazio Segreto)
In occasione della XIII settimana della cultura, tra i numerosi eventi in programma abbiamo dato priorità a quelli che si svolgevano all'aperto e fuori dalla capitale. Ci siamo quindi recati all'incontro previsto presso l'Aera Archeologica di Ponte Amato nel comune di Gallicano nel Lazio.
La visita consente di scoprire alcuni tratti particolarmente suggestivi dell'antica via Prenestina, l'antico ponte Amato che deve il nome al conte Amato di Segni e grazie alla guida esperta del funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio Dott. Zaccaria Mari, ci ha consentito di individuare antichi pozzi per l'esplorazione dei numerosi acquedotti romani presenti nell'area. Ancora oggi è infatti possibile individuare sotto il livello stradale e tra i valloni coperti dalla vegetazione spontanea numerose tracce degli acquedotti le cui caratteristiche ci sono giunte grazie all'opera: De aquaeductibus urbis Romae scritto da Sesto Giulio Frontino,
Va precisato che Frontino oltre che scrittore era anche un magistrato e curator aquarum, quindi espertissimo in fatto di approvvigionamenti idrici per la città di Roma.
In anni più recenti gli acquedotti romani sono stati ben descritti dall'archeologo inglese Thomas Ashby nei suoi noti volumi su gli acquedotti dell'antica Roma, sulla campagna romana e nei suoi resoconti fotografici di siti e monumenti antichi. Gli esperti censori Manio Curio Dentato e Fulvio Flacco addetti alle acque fecero transitare da qui l'acquedotto Anio Vetus risalente al 272 a.C. che venne realizzato con i proventi della vittoria su Pirro: tale antico acquedotto aveva una portata di 190.000 metri cubi al giorno.
Si trovano anche le tracce dell'Anio Novus, avente la stessa portata del Vetus e che fu costruito nel 52 d.C. Quello dell'Aqua Marcia risale invece al 144 a.C. ed è da considerarsi il più esteso, raggiungeva infatti i 91 Km. Abbiamo infine quello dell'Aqua Claudia cosruito nel 38 d.C e che era lungo 69 Km. Il nostro itinerario di scoperta parte dalla cappelletta votiva all'inizio della tagliata di tufo e ci si ritrova sui basolati di basalto dell'antica Prenestina ad un livello superiore rispetto al tracciato dell' odierna Prenestina e in alto sulla tagliata di Santa Maria di Cavamonte. Si scopre allora sul versante opposto una tomba ad esedra certamente appartenuta a importanti personaggi e dove sono state trovate alcune tombe ad incinerazione. Proseguendo più avanti si vede chiaramente un cippo senza epigrafe e una sezione di un pozzo con le sue pedarole utili alla "purgatio", ovvero alla ispezione dell'acquedotto.
Nonostante l'antropizzazione che ha trasformato attraverso i secoli anche questi luoghi, è possibile trovare tra i valloni tufacei di quest'area vulcanica, celati dai rovi, i segni degli antichi itinerari che conducevano mercanti, pellegrini e viaggiatori tra le città antiche di Preneste e Capua. Inoltrandosi poi in un boschetto frequentato dai patiti di asparagi è possibile ammirare il suggestivo ponte della Bullica risalente al II secolo a.C. che in realtà fu costruito per consentire all'acquedotto di superare il Fosso Collafri, che ancor oggi scorre sotto l'imponente arcata. Lascia stupefatti, benchè l'accesso sia impedito da un cancello, la realizzazione della galleria della Bullica che attraversa per intero il colle Collafri e che ancor oggi testimonia il grande ingegno e lungimiranza degli ingegneri romani che qui costruirono una galleria di ben 236 metri al solo scopo di risolvere il problema di ispezionare tramite vari pozzi accessibili, i punti critici di questo intricato sistema di acquedotti che ovviamente serviva non solo a irrigare i campi ma soprattutto a dissetare la popolazione di Roma.
Qualche anno fa un'associazione locale ha realizzato un interessante itinerario alla scoperta di antichi ponti e degli acquedotti presenti e che consente di ammirare anche il Ponte Taulella, il Ponte Pischero e quello particolarmente suggestivo sul fosso Caipoli, dal quale prende il nome.
Utile materiale illustrativo e informazioni su eventi e itinerari possono essere richiesti al Comune di Gallicano nel Lazio scrivendo al seguente indirizzo e-mail: l.galli@comune.gallicanonellazio.rm.it.